Non posso non pensare ai pelati in barattolo, quando penso che 140mila persone sono state contenute dal centro di Venezia a Pasqua del 2022.
Numeri che non impressionano chi conosce la perla dell’Adriatico, la sua bellezza discreta e fumosa, ma soprattutto i giganteschi afflussi di persone che riesce ad attirare.
Non importa la stagione, il clima, l’anno, il periodo storico. Non c’è crisi che limiti il desiderio di sempre più turisti di vedere la piccola e meravigliosa Venezia.
È però vicino il momento in cui a questo flusso indistinto verrà posto un freno.
Il capo della Polizia municipale, Marco Agostini, parla di una situazione delirante, che necessiterà di interventi mirati, come afferma il sindaco Luigi Brugnaro.
Per l’estate 2022 assisteremo quindi al primo esperimento di prenotazione dell’ingresso in laguna. Invece, dal prossimo anno si inizierà con il ticket, ulteriore contingentamento delle entrate.
L’idea del sindaco è di arrivare entro un paio di mesi ad una piattaforma informatica in grado di registrare chi desidera accedere a Venezia, compresi ovviamente gli italiani e i veneti.
Come funziona la prenotazione dell’ingresso a Venezia?
In una prima fase non verranno applicate sanzioni a chi arriva senza aver prenotato, anche se saranno previsti degli sconti per chi prenota. Il sistema dell’incentivo è ottimo in questa prima fase, e consente di non agire troppo di polso con una novità che ha bisogno di tempo per essere metabolizzata.
Sono esclusi ovviamente i residenti di Venezia.
L’apetto interessante è che un sistema di monitoraggio simile è già attivo per diversi musei, per conoscere l’esatto numero di persone nella struttura, ma non è ancora in uso in nessuna città al mondo.
Venezia diventerà quindi, come già succedeva nel suo passato serenissimo, una sperimentazione empirica di un nuovo sistema sociale che mira al contenimento.