Sono stati appena consegnati a Torino i premi Strega europei 2022, che hanno visto trionfare a parimerito Amélie Nothomb con il romanzo ‘Primo sangue’ (Voland) e Mikhail Shishkin, con ‘Punto di fuga’ (21lettere).
Nona edizione del premio Strega
I due vincitori sono uno scrittore dissidente russo e una scrittrice belga, anche se il premio è andato anche alle due traduttrici Federica Di Lella ed Emanuela Bonacorsi, com’è giusto che sia per una figura professionale che si occupa di una parte molto cospicua della produzione artistica dell’esemplare tradotto.
Tornando però agli autori, in particolare la storia di Mikhail Shishkin è interessante: cresciuto a Mosca, all’inizio degli anni Dieci contesta pubblicamente l’invasione della Crimea ed è costretto a lasciare il Paese.
“Punto di fuga”, il vincitore dello Strega, è un romanzo epistolare che raccoglie le lettere di due innamorati russi separati dalla guerra – e che già gli era valso la vittoria al Big Book Prize nel 2010.
Invece Amelie Nothomb è franco-belga, e ha dedicato ‘Primo sangue’ al padre-narratore, scomparso nel primo lockdown.
Due vincitori che hanno meritato il parimerito per l’indubbia ed estrema attualità di entrambi i temi.