Le Georgiche rappresentano, per chi studia il mondo classico, una sintesi adeguata dell’opinione corretta o meglio propagandistica necessaria da adottare nei confronti della vita in campagna.
Perché esaltare eticamente la campagna?
Come spesso accade nelle autocrazia, quale quella dei Cesari era, la campagna viene esaltata in quanto granaio e riserva di cibo per il regime. Inoltre in un contesto di disgregazione valoriale come quello in cui gli imperatori si trovavano ad operare era necessario suggellare in qualche modo dei valori del passato.
Come farlo?
Lo intuì Mecenate, che vide nell’arte il modo migliore per tentare di arginare la caduta dei valori.
Ma vediamo più da vicino in cosa consistevano questi valori.
Il mos maiorum e il mondo contadino
Nella più ampia ottica del mos maiorum, ovvero del sistema di valori che costituiscono secondo gli intellettuali dell’antica della Roma imperiale l’identità romana, abbiamo senz’altro il lavoro, l’essenzialità, la severità dei costumi e la pietas religiosa e umana.
Anche la partecipazione politica occupava un posto rilevante all’interno di questo ampio e stratificato sistema di valori, almeno nella Roma repubblicana.
Come sempre accade negli universi propagandistici i valori si declinano a seconda del campo di utilizzo pratico. Uno dei principali punti di forza delle ideologie che hanno successo è proprio la capacità di tradurre in un prontuario pratico quelle che sono delle idee astratte.
Nel caso delle Georgiche, Virgilio cala lo stesso mos maiorum espresso nell’Eneide e nelle Bucoliche in un contesto rurale produttivo.
Il contadino che emerge da questo contesto è prima di tutto una creatura ubbidiente e devota al padrone, non senza una certa tendenza alla zampogna e quindi al contatto con la natura e la poesia.
Il contadino e chi lo amministra sono figure fondamentali per la sopravvivenza del sistema, e il loro stile di vita (e qui abbiamo l’aspetto più valoriale ed etico) tende al mos maiorum molto più di quanto non si pensi.
Quindi a parte l’aspetto valoriale che in Francesco Rosi è solo suggerito, qual è la reale differenza tra il modello di mondo contadino di Cristo si è fermato a Eboli e quello delle Georgiche di Virgilio?
Lo voglio scrivere meglio in un prossimo articolo.