Mai sentito parlare della Barca Solare di Cheope, conservata in un museo appositamente costruito vicino alla Grande Piramide di Giza? Dopo aver parlato del sarcofago del sacerdote Nesperennub, mi sembrava il caso di uscire dal British Museum e di citare anche questo manufatto straordinario, finestra sulle credenze religiose, l’ingegneria e l’arte navale degli antichi Egizi.
La Barca Solare di Cheope fu scoperta nel 1954 da un archeologo egiziano, Kamal el-Mallakh, durante scavi vicino alla base della Grande Piramide. La barca, lunga circa 43,6 metri, era smontata e accuratamente sepolta in una fossa sigillata. Il restauro e l’assemblaggio della barca richiesero diversi anni di lavoro meticoloso, portato avanti da esperti egiziani e internazionali.
Cosa intendiamo con barca solare?
La barca solare è costruita interamente in legno di cedro, con corde di canapa usate per tenere insieme le varie parti. Non sono stati utilizzati chiodi di metallo. Il design della barca è un capolavoro di ingegneria navale, con linee eleganti e un’attenzione ai dettagli che testimonia l’abilità degli antichi costruttori egizi. La barca è dotata di 12 remi, una cabina centrale e un timone, suggerendo che fosse progettata per essere funzionale, oltre che simbolica.
Tanti simboli in un solo oggetto
Le barche solari erano parte integrante delle credenze funerarie degli Egizi. Si riteneva che il faraone, dopo la morte, dovesse viaggiare attraverso il cielo insieme al dio Ra, il dio del sole, nel suo viaggio quotidiano dall’alba al tramonto. La Barca Solare di Cheope era quindi un veicolo simbolico per questo viaggio celeste, assicurando che il faraone potesse accompagnare Ra nel suo percorso e garantire così l’ordine cosmico e il rinnovamento quotidiano della vita.
La Barca Solare di Cheope riflette anche il profondo legame tra la monarchia egizia e il culto del sole. I faraoni erano considerati i figli di Ra, e le barche solari erano viste come un mezzo per unirsi al dio nel suo viaggio.
Questa connessione divina rafforzava l’autorità e la sacralità del faraone.
Sia in vita che dopo la morte.