Le domeniche gratuite al museo hanno certamente rimosso un ostacolo per l’accesso alla cultura in tutta Italia, ma a Milano hanno trovato nuovi spunti, in linea con le innovative idee che contraddistinguono la sua anima frenetica.
Partendo dall’iniziativa “Domenica al museo”, che ha portato tanti spettatori nuovi all’interno dei nostri musei e pinacoteche, Milano ha deciso di ampliare l’offerta estendendo l’ingresso gratuito anche il Venerdì e Sabato. Mi ha colpito l’idea, corredata di percorsi e di accessi a luoghi della città davvero troppo poco frequentati. Milano ancora una volta si proietta in avanti, crea un ponte tra passato e moderno che fa parte dell’anima viva di questa metropoli.
Mi riscopro compiaciuto quando una grande città prende iniziative di questo genere, quando ci si impegna per valorizzare il proprio capitale culturale, spesso dato per scontato. Vivere in un paese come il nostro, ricco di cultura e storia, nascere in mezzo a tutto questo valore artistico non ci fa capire fino in fondo quanto siamo fortunati. Personalmente questa fortuna l’ho scoperta e ho imparato ad amarla viaggiando molto. Quando ci si trova all’estero, spesso ci si rende conto di quanta nostalgia si provi a non avere una via medievale in cui perdersi, una cattedrale in cui rifugiarsi, un museo in cui stupirsi. Abbiamo la fortuna di poter vivere in una città ricca di reperti romani, con un’importante storia medievale in cui si respira Rinascimento, che tuttavia è così partecipe anche nell’arte contemporanea e all’avanguardia nel design. Molto più di una mera capitale economica.
Solo un ostacolo in meno per accedere al nostro patrimonio culturale?
Non solo, dell’iniziativa Museo City, l’idea che ho trovato veramente stimolante è che i musei partecipanti esporranno un’opera o un percorso delle proprie collezioni poco noto e che merita di essere riscoperto, un’opera che rappresenta in qualche maniera l’identità segreta di quel museo. Ognuna sarà poi raccontata da una scheda a disposizione del pubblico.
Questa idea di “museo segreto” la trovo intrigante e un’ottima opportunità non solo per venire a contatto con materiale meno conosciuto, ma anche per approfondire la conoscenza del patrimonio artistico della nostra Milano, alla fine si può quasi dire una “Milano segreta”, e chi non sarebbe curioso?