Sulla musica classica pesa la stessa condanna da decenni, non è una novità, la si dichiara morta, appartenente soltanto a una piccola élite. Credo che questi giudizi, spesso affrettati, siano molto lontani dal vero. Prima di ergerci a giudice, giuria e boia, dovremo ricordare tutti quanto la musica classica è parte non solo della nostra cultura, ma anche della quotidianità di tutti noi.
In sempre più città si moltiplicano eventi che hanno come protagonista questa nobile arte, sempre più spesso si affollano concerti di piano, violoncello o orchestra. Proprio a Ferrara in questi giorni si svolge il “Ferrara International Piano Festival”, una settimana in cui non solo si potrà assistere a esibizioni di grandi artisti, ma questi potranno svolgere anche il ruolo di tutor e insegnanti, interagendo con gli allievi più meritevoli e capaci.
Questo tipo di eventi, spesso accompagnati anche da scenari molto suggestivi e ricchi di storia, riescono nel tentativo di entrare in contatto con chi non ha mai considerato questo genere musicale come degno di nota. Si ha il pregiudizio che imbattendosi nella musica classica, come poi anche nella lirica e nel balletto, ci si trovi a dover sopportare ore e ore di infinita noia. Ovviamente non tutti possiamo avere gli stessi gusti, tuttavia mi dispiaccio sempre per questo tipo di credenza, proprio perché credo sia infondata. Se si segue la storia, se si ascolta il climax che creano certe composizioni, non si può non rimanerne coinvolti. Certo il brano “Walkürenritt” di Wagner non lo si può definire monotono! Quanta passione e infinito dolore c’è dentro l’addio di Violetta ad Alfredo? Quanta potenza e passione nella Carmen? Questo tipo di composizioni riescono, anche senza il cantato, a trasmetterci innumerevole stati d’animo, a trasportarci, sono con l’utilizzo di note, in mondi lontani e sensazioni nuove. Quanti colori e quanta vita nelle sonate di Chopin e Mozart.
Condanna del tutto immotivata e superficiale
Certo prima di condannare l’universo di sfumature della musica classica, bisognerebbe giudicare con più serietà, bisognerebbe conoscere a fondo quello che si vuole archiviare come arcaico. Trovo così stupefacente la musica. Seguendola, in modo leggiadro si è trasportati altrove e ovunque, in un movimento estremamente gentile i nostri sentimenti vengono profusi. Forse, visti i così forti pregiudizi, per la musica classica bisognerebbe essere educati ad essa, introdotti nel modo giusto, imparare a conoscerla, finendo così per amarla, inevitabilmente.