Sono 12 linee e una copertura pressoché totale del territorio entro le mura cittadine. La settimana al mondo, la prima in Europa come estensione.
E’ la metropolitana di Madrid
La striscia di bandiere e visi dipinti a Campo de los Naciones (che da giugno si chiama Feria de Madrid) è manifesto inconsapevole di quella che è la metro a Madrid. La immigrazione africana e latino-americana di lunga data rende il panorama etnico confuso e molto meno riconoscibile che in buona parte dell’Italia. Aggiungeteci lo status di capitale europea, e avrete il mix di fenotipi e colori che caratterizza questa città, dal punto di vista umano.
Sebbene sia abbastanza datata (è stata inaugurata negli anni ’20), potrebbe essere considerata deludente dal punto di vista della valorizzazione e dell’investimento artistico. Non mancano i tributi, anche se decisamente meno fantasiosi di quelli della metropolitana di Lisbona: a Goya è dedicato un pannello con la Tauromachia, all’omonima fermata, ma nulla più. La fermata Velazquez non ha proprio nessun segno distintivo. C’è però la coloratissima e concettuale stazione “Paco de Lucia”, curata dai due artisti di strada, Okuda e Rosh333.
C’è poi una bella stazione fantasma
Non più utilizzata, sotto plaza de Chamberì, con alcune decorazioni parietali pubblicitarie, carica di grandi misteri perché le sue sorti non sono conosciute pubblicamente. Scrostata e abbandonata, può essere vista in senso storico e turistico, e lo stesso abbandono dà una caratura al luogo, altrimenti piuttosto ordinario.
Certo, c’è l’abitudine di ospitare eventi di interesse pubblico in alcune stazioni, che hanno ambienti decisamente ampi.
C’è anche la possibilità di vedere i motori Diesel ce venivano utilizzati prima della Guerra Ispanica per alimentare le linee. Un’altra curiosità, il traffico a Madrid nel ’24 vide il cambio dalla guida sulla sinistra a quella sulla destra, cosa che dovette non affliggere la metropolitana, che ha ancora l’opposta direzione di marcia.
Per il resto si riconoscono le prima stazioni per la somiglianza della metropolitana di Madrid con il metrò di Parigi. Sono più piccole e vanno generalmente poco in profondità.
Un elemento tipico è la “soluzione spagnola”, cioè l’isolotto central ai binari, oltre alle due banchine laterali, idea che viene dalla metro di Barcellona.
Per il resto, ci sono forse particolari più interessanti in altre città spagnole. Ricordo un’entrata della metro di Bilbao a somiglianza di bruco metallico illuminato che scendeva nel sottosuolo, anche se non saprei ricostruire maggiori informazioni.
Madrid è una città stupenda, forse per altri fattori che il trasporto sub-urbano.