“Un enigma, un mistero sotterraneo sulle sponde del Tevere” inizia un articolo Ansa che mi è capitato di leggere di recente, che si riferiva al ritrovamento di alcuni manufatti sulle sponde del Tevere.
Fanta-archeologia, l’ansia del ritrovamento
Capisco il fascino all’Indiana Jones, ma l’archeologia, che lo si voglia o meno, è una scienza esatta.
Può sbagliare, può essere aggiornata, come tutte le scienze esatte, ma non si può pensare di sottoporla ai vagiti del Common Sense.
Il sensazionalismo è fuori luogo: reperti se ne trovano a bizzeffe, non è ancora certificato che si tratti di quello che si tratta.
La segnalazione
A segnalare la presenza dei reperti archeologici sono stati i tecnici dell’Acea, la municipalizzata romana responsabile dell’energia elettrica, mentre stavano procedendo alla posa di alcuni cavi.
Attenderò i riscontri di ulteriori analisi.