Un’oasi per i gatti randagi, come tendono spesso a diventare le rovine, probabilmente perché coperte e confortevoli per questi intraprendenti felini. Ma senza nulla togliere alla poesia dell’aggregazione animale, e specialmente felina, parliamo con orgoglio di questo esempio di buona gestione pubblico/privato, che ha portato alla nuova apertura dell’Area Sacra di Largo Argentina a Roma.
Donazione della Fondazione Bulgari
Più precisamente, 485.593,58 euro, come riporta Ansa.
Un cadeau che ben si colloca nel curriculum del gigante del gruppo LVMH: già avevano restaurato la Scalinata di Trinità dei Monti a Roma, e per una convenzione del 2014 (come riporta sempre Ansa) avevano stabilito di re-investire gli eventuali residui di tale lavoroin un nuovo restauro cittadino.
L’intento, sempre consentire una fruizione del luogo più semplice e standardizzata.
L’area museale
Una zona museale, delle passerelle per agevolare i passaggi, un book shop. Così viene dipinta la nuova area, che tra luci a led e accessi che limano le barriere architettoniche esistenti, si candida a diventare un nuovo polo di fruizione da parte di cittadini e turisti che dei siti archeologici di Roma ancora non ne avevano auto abbastanza.
La notizia è stata diramata in una conferenza stampa avvenuta in loco, con presenti la sindaca di Roma Virginia Raggi, l’ad di Bulgari Jean-Baptiste Babin e il soprintendente capitolino Claudio Parisi Presicce.
Il fascino della zona
Sul fascino della zona si potrebbero spendere papiri di aneddoti, ma quello che più la caratterizza è l’attribuzione di luogo nel quale è stato pugnalato Giulio Cesare.
Noi che lasciamo spazio ai giovani, mettiamo viceversa l’immagine del figlioccio, Ottaviano Augusto.