Indagine delle vie più recondite di Milano, ricerca del processo evolutivo della cultura letteraria nelle nuove generazioni e più in generale: riscoperta della passione per i libri. Questo è uno dei significati della maratona di Bookcity, che in questi giorni attiverà editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, agenti letterari, traduttori, grafici, illustratori, blogger, lettori, scuole di scrittura, associazioni e gruppi di lettura, il mondo delle scuole e delle università. Una ricerca del piacere della lettura che coinvolge Milano già da diversi anni.
La città è veramente coinvolta dalle migliaia di eventi organizzati fra le vie cittadine. In una moltiplicazione di incontri, presentazioni di libri, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, indagine sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, fino a quelli digitali. Per la sensibilizzazione verso i lettori ipovedenti, ci saranno anche le letture al buio, una scelta dal ruolo umano e sociale innegabile. Avevo già parlato della lettura al buio e dell’importanza dell’indagine delle percezioni lontane dalla nostra quotidianità in questo articolo. L’occasione di vivere la lettura in un modo che va oltre la pratica e l’evento individuale è senz’altro da cogliere e da apprezzare.
Scoperta e indagine delle vie cittadine come metafora del percorso di lettura
Tutti abbiamo il nostro modo di leggere, più o meno rapido, più o meno approfondito, con diverse ragioni e scopi, ma tutti creiamo il nostro percorso di lettura. A volte lasciandoci piacevolmente cullare dalle parole, a volte saltandole perché ci annoiano. Allo stesso modo passeggiare, camminare, correre, guardarsi intorno, cercare odori e profumi o estraniarsi completamente sono modi diversi di percorrere la medesima via.
Passeggiare e osservare è la scelta che preferisco e la meravigliosa Milano in questo mi aiuta. Raggiungere i punti chiave attraverso i quali passerà la maratona di Bookcity sarà un pellegrinaggio simbolico verso le molte esperienze di lettura diverse. L’hub principale, come negli anni passati, sarà uno dei simboli più alti della storia milanese: il Castello Sforzesco. Un vero punto di forza per le sue sale magnifiche, dalla Viscontea, alla raffinata biblioteca della Sala Weill-Weiss, passando per la Sala della Balla con gli arazzi del Bramantino, fino alla Sala Bertarelli dedicata alle arti letterarie e culturali più moderne. Per proseguire il percorso esperienziale voluto dagli organizzatori si passerà dalla narrativa all’economia, dalla scienza alla comicità, attraversando altri quattro luoghi:
- La Triennale di Milano, un monumentale spazio di espressione di cui ho già parlato in questo recente articolo, ideale per la sezione narrativa e storica.
- Il Teatro Franco Parenti, che vivrà l’eterno conflitto fra etica ed economia nella letteratura.
- L’Auditorium del Mudec per il confronto fra culture, generazioni e identità.
- Il Museo della scienza e della tecnologia, che rimanendo fedele al proprio indirizzo originario, accoglierà le discussioni e gli eventi riguardanti i futuri possibili, fra evoluzione e conoscenza.
Oltre a questi luoghi principali le iniziative si dipaneranno senza soluzione di continuità in tutta la città, con eventi paralleli e conseguenti. Per non dimenticare che Milano è una continua fonte di ispirazione e vitalità culturale. Buona lettura.