Una crisi del teatro e dei teatri, come ho specificato in questo articolo, sta prendendo piede in Italia almeno da vent’anni a questa parte. In seguito al lockdown, molti collaboratori occasionali del mondo dello spettacolo si sono ritrovati a dover fare i conti con le spese di tutti i giorni. E non sempre il bilancio finale è risultato positivo. Ma non solo i lavoratori dello spettacolo hanno subito l’onda, ed è arrivato il momento di considerare anche le gallerie d’arte.
Asta online
È per questo motivo che è stata bandita un’asta online, il cui ricavato sarà devoluto al supporto degli artisti italiani colpiti duramente dalla pandemia.
In particolare si parla, in realtà di creativi nelle arti visive, gli stessi creativi insomma che hanno donato delle opere in diversi canali a sostegno di chi ha subito le nefaste conseguenze del Coronavirus.
Spesso le opere di generosità rimangono dimenticate, nel marasma di informazioni alle quali siamo stati sottoposti ogni giorno, ma il loro bilancio annuale non dimenticherà sicuramente lo stop subito.
Dove nasce il progetto
Il progetto viene da un’idea di Hélène de Franchis (galleria Studio la Città, Verona) ed Alessandro Pron (Galerie Italienne, Parigi). Insieme ai due galleristi, il critico d’arte Marco Menguzzo, con il sostegno di Angelo Martini, che dirige l’omonima casa d’aste a Brescia.
Ecco come verranno divisi i ricavi: agli artisti va la parte leone, con il 70% dei proventi, mentre alle due gallerie spettano rispettivamente il 20% e il 10%.
Ogni artista propone due opere per un valore di mercato compreso tra i 2.000 e i 10.000 euro.
L’importanza dell’iniziativa
Anche se l’importanza di questa asta online andrà delineandosi solo dopo aver raccolto il numero di presenze, e soprattutto considerando quante opere verranno vendute, penso che sia comunque un’iniziativa degna di nota.
La spontaneità dell’iniziativa, insieme alla sua occasionalità, la rendono interessante. Quello che va detto in questi frangenti è che non saranno le aste episodiche a salvare un mercato che è sempre più elitario, e sempre più in crisi.
Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare.