Era il 2017 quando una ricchissima collezione di disegni, copioni, sceneggiature, libretti d’opera, fotografie e filmati inaugurò al Centro delle arti e dello spettacolo di Firenze di Franco Zeffirelli. Uno sconfinato patrimonio personale, che comprendeva anche la biblioteca di oltre 10mila volumi.
Dalla biblioteca al centro di formazione
In occasione della scomparsa del regista fiorentino, fa bene ricordare di questo centro, ampiamente caldeggiato e poi apprezzato da Zeffirelli stesso, che lo definì “il sogno di una vita”. Non è solo un museo, ma una vera e propria scuola di formazione, oltre che biblioteca.
Un centro ideale anche come luogo di aggregazione culturale e artistica, situato nei locali ristrutturati dell’ex tribunale. Tra finanziamenti pubblici, della Fondazione Zeffirelli, e di ricchi magnati interessati all’idea, il Centro è ora in vita.
Aperti al pubblico
Ma di visitabile e di aperto al pubblico non c’è che una parte dell’intero Centro. E’ possibile visitare il Museo il cui allestimento è stato curato dal figlio Pippo Corsi Zeffirelli con 250 opere esposte, l’Archivio e la Biblioteca, con stanze per la consultazioni e per la didattica. Nel progetto attuale sono previsti anche una sala proiezioni e un ristorante, ma vederemo che evoluzione avrà il progetto.