Da dove iniziamo… Tutti sanno che il 4 novembre è la data di entrata in vigore dell’armistizio che pose fine alla prima guerra mondiale.
Da Enciclopedia Treccani online, se cerchiamo il lemma “villa Giusti”, dove il 3 novembre fu effettivamente firmato l’armistizio tra austroungarici e esercito regio italiano, troviamo che:
VILLA GIUSTI. – Villa situata a 5 km. da Padova, sulla strada Padova-Mandria-Abano Terme. A Villa Giusti, il 3 novembre 1918, fu firmato l’armistizio che pose fine alle ostilità fra l’Austria e gli Alleati.
(Enciclopedia Treccani Online)
Perché a Villa Giusti?
La risposta è molto semplice: la villa era sede del comando del regio esercito. Fu quindi naturale portare il generale austro-ungarico Walter von Webenau a firmare l’armistizio, a bordo di un’auto coperta, direttamente nella villa.
Una scelta non immediata
Perché pare che Armando Diaz non si fidasse completamente di quella bandiera bianca sventolata dal capitano austriaco Camillo Ruggera, il quale portava una lettera di richiesta d’armistizio da parte del von Webenau.
Quindi chiese alle truppe dell’Ottava Armata di occupare l’intero Vittorio Veneto, il Cadore e l’intera pianura veneta e friulana, onde prevenire un cambio di rotta dei temuti avversari. Ma era probabilmente difficile mantenere un’unità interna per gli austroungarici, che nei giorni precedenti non avevano potuto rispondere all’Italia con un’adeguata contro-offensiva a causa dell’ammutinamento pacifista delle proprie truppe.
Quando alcuni commentatori storici dicono che l’impero austro-ungarico era crollato perché il suo modello etnicamente frammentato non sarebbe sopravvissuto agli Stati Nazionali, forse non avevano tutti i torti.
L’entrata in vigore dell’armistizio
Durante la discussione dell’armistizio ci si mette in contatto con Emanuele Orlando, capo del Consiglio, direttamente da Parigi per un vertice con gli Alleati.
Altro che videoconferenze e DPCM presentati in streaming!
L’armistizio entrò in vigore il giorno successivo, il 4 novembre, quando Armando Diaz annunciò la cessazione delle ostilità nell’arcinoto “Bollettino della Vittoria”.
Fu Carlo Azeglio Ciampi ad assegnare al 4 novembre il valore simbolico di data di commemorazione dei caduti, e di celebrazione delle Forze Armate.