Un gioiello romano da pochi conosciuto, che consiglio di vedere con una stagione meno inclemente di questa, per poterne gustare il fascino discreto e silente.
La crypta Balbi
La Crypta Balbi è una delle sedi del Museo Nazionale Romano, insieme alle Terme di Diocleziano, a Palazzo Massimo e a Palazzo Altemps . “Balbi”, a differenza di quello che può sembrare a un etimologista dell’ultim’ora, non è il nome di una famiglia italiana, bensì il riferimento toponomastico a Lucio Cornelio Balbo.
La Crypta Balbi era infatti un cortile porticato che era la continuazione architettonica del teatro di Lucio Cornelio Balbo, età augustea. Commissionato direttamente dall’imperatore, il manufatto è un esempio di architettura urbana e consente ulteriori speculazioni sull’organizzazione dei moduli architettonici, ma anche sugli spazi che venivano occupati di anno in anno in modi diversi.
Strati sociali
La stratigrafia del bene architettonico archelogico anche qui consente, con l’evoluzione degli ambienti, di provare a tracciare l’evoluzione delle attività delle persone che frequentavano la crypta. Il museo si trova nella parte del complesso edilizio restaurato tra via delle Botteghe Oscure e via M. Caetani, che comprende il “dormitorio barberiniano” e due case di origine medievale che si affacciano su via delle Botteghe Oscure. Così recita l’indicazione, per chi fosse interessato a raggiungerlo con agio.
La visita
“La visita comprende una esposizione su tre piani ed un percorso fra vari edifici. Insieme ai materiali recuperati negli scavi della Crypta, come vasellame di varie epoche, utensili e frammenti architettonici, sono esposti anche reperti provenienti dalle collezioni storiche del Museo Nazionale Romano (antichità del Museo Kircheriano, collezioni Gorga e Betti, Medagliere). Sono stati da poco aperti ai visitatori gli scavi dell’esedra del teatro dove si possono individuare i vari riutilizzi del luogo”.
Che è la parte che più essere interessante, soprattutto con una guida esperta che faccia cogliere le diverse sfumature Sono inoltre visitabili le cantine, dalle quali si possono osservare le strutture della cripta e di un monumento destinato alla distribuzione gratuita del grano (Porticus Minucia) con gli ampliamenti medievali.