Gengis Khan è diventato quasi per antonomasia il dittatore sanguinario. Ho iniziato volutamente parlando di Attila, per non caricare subito il pezzo da novanta sul noto e temutissimo sovrano dei Mongoli.
Ma quanto è stata davvero d’impatto la presunta crudeltà di Gengis Khan?
La storia di Gengis Khan
Gengis Khan nacque alla fine del XII secolo nell’attuale Mongolia e salì al potere grazie alla sua abilità militare e alle alleanze strategiche con altre tribù. Nel 1206 divenne leader dell’Impero mongolo e iniziò una serie di campagne militari che avrebbero portato alla conquista di gran parte dell’Asia e dell’Europa orientale.
Le tattiche militari di Gengis Khan erano brutali ed efficaci e si basavano sulla velocità, sulla sorpresa e sulla guerra psicologica per sopraffare i nemici. Era noto per l’uso di tattiche di terrore, come l’uccisione di civili e la distruzione di città: tra le più note, il massacro della città di Urgench nel 1221. La città aveva resistito al dominio mongolo e Gengis Khan ordinò alle sue truppe di uccidere ogni essere vivente della città, compresi uomini, donne e bambini. Si stima che nel massacro siano state uccise fino a 1,2 milioni di persone.
Anche le campagne militari di Gengis Khan causarono la morte di milioni di persone in Asia e in Europa orientale. Gli storici stimano che le sue conquiste possano aver causato la morte di ben 40 milioni di persone, anche se il numero esatto, come vale anche per Attila, è impossibile da determinare.
Voto finale
L’eredità di Gengis Khan come conquistatore e stratega militare è complessa e il suo impatto sulla storia non può essere negato. Detto ciò, in quell’epoca diversi milioni di persone, prima delle sterminio industrializzato e organizzato come può essere quello nazista, sono tanti.