Filosofo tutt’oggi studiato nelle scuole, ma spesso considerato piuttosto complesso, Frege merita in realtà di essere riscoperto.
Vedremo nei prossimi articoli che pubblicherò alcune delle sue idee principali, e cercheremo di collocarlo in una cornice più ampia.
Ideografia
È il linguaggio in formule del pensiero puro, a imitazione di quello aritmetico. L’ideografia è una regimentazione, ovvero una traduzione del linguaggio ordinario in un linguaggio artificiale costituito da simboli arbitrari, inventati in modo che possano eliminare ogni possibile ambiguità e oscillazione e identificare in modo univoco i concetti che vanno ad esprimere.
In questa regimentazione viene messa in luce l’intera struttura logica del linguaggio e non sorgono equivoci prodotti in seguito all’interpretazione delle parole. Si tratta della definizione stessa di anti-ambiguità!
L’ambiguità è in fondo un aspetto non essenziale del linguaggio, che può portare a fraintendimenti continui.
Funzione
Se in un’espressione un segno semplice o composto ricorre in uno o più posti noi pensiamo tale segno come sostituibile in tutte o in alcune posizioni da un altro segno. In quel caso chiamiamo funziona la parte dell’espressione che rimane invariata nelle sostituzioni dette.
Si tratta di una definizione abbastanza incomprensibile, soprattutto per chi come me non si occupa di filosofia da diverso tempo ed ha giusto ricominciato da poco ad appassionarcisi.
In sostanza, potremmo concludere che la proposizione di cui si sta parlando debba essere divisa in “funzione” e “argomento”, la prima invariabile e il secondo soggetto a mutamento. Ad esempio “la legge morale è x” oppure “la legge morale è y”, due declinazioni della stessa funzione (la legge morale) che possono assumere due diversi argomenti (x e y).
Significato
È il modo in cui un determinato oggetto, inteso nell’accezione ampia del termine, ci viene presentato. Benché il significato venga compreso subito da chi conosce e parla la lingua in cui esso viene espresso, chiarisce il riferimento da un solo lato, cioè ne mette in luce una sola caratteristica. Un oggetto, ad esempio “mio fratello” dà origine a tutti i significati che vogliamo dare al termine (es: “il figlio di mia madre”, oppure “la persona a cui voglio più bene al mondo”) e simili.