Sono state le sconfitte, secondo Machiavelli, a riportare nella storia dell’antica Roma il leggendario vigore a popoli e uomini afflitti. Anche i problemi evidenti in cui versava la Chiesa, sostiene Machiavelli, sono stati il carburante, il terreno fertile per la predicazione salvifica e rivoluzionaria di San Francesco e san Domenico. Senza la crisi precedente non ci sarebbe stata alcuna tensione verso la rinascita spirituale.
E quindi chiediamoci se sia vero, che i popoli devono passare attraverso guerre e carestie per riscoprire la propria vera natura, il proprio vero apparato valoriale.
Sarebbe il caso di saperlo, a fronte di quest’anno. La crisi pandemica e i suoi strascichi, la crisi politica interna, la guerra alle porte dell’Europa, una nuova crisi economica…
Se davvero saremo pronti per rialzarci dopo questa parziale sconfitta, lo sapremo sul lungo termine, perché risposte del genere non possono arrivare se non dopo un congruo numero di anni, forse decenni.
E in fondo la mia speranza è questa, che i sommovimenti politico-economici ci spingano verso la nostra prima radice. I valori fondanti, quelli reali, del nostro contesto socio-politico, emergeranno forse ancor più forti da questa multipla crisi.
Molto probabilmente, ne usciranno cambiati. DI sicuro già la pandemia ha spostato il nostro ordine di priorità e ha dato importanza a faccende che prima non risultavano meritevoli di troppa attenzione.
Quindi, possiamo ragionevolmente aspettarci molti altri cambiamenti.
Spetta a noi menti attente e curiose l’onere di rimanere lì, a intercettare il cambiamento, digerirlo con gli strumenti culturali a nostra disposizione, e infine metabolizzarlo, oppure sputarlo fuori.Non può che nascerne una Weltanschauung diversa.
Forse, migliore.