Sono ormai in molti a conoscere l’aneddoto di vita privata secondo il quale la Freni ebbe la stessa balia di Pavarotti. Le loro madri infatti lavoravano entrambe alla Manifattura Tabacchi, e si conoscevano.
Ho iniziato con la prima a Modena, c’erano tutti i miei amici nei loggioni… Ho continuato così, e basta
(Mirella Freni, intervista per GBOpera Channel)
Non c’è presunzione nei racconti di vita di Mirella Freni. Felice della sua 53nale carriera. Le cose che l’hanno toccata di più? La Bohème di Franco Zeffirelli alla Scala di Milano e con il maestro Karajan.
Aveva 27 anni all’epoca, era giovanissima. Una grande intesa con il maestro, che prima di iniziare le prove la porta in camerino e le fa provare l’ultimo atto, il più drammatico dell’opera. Un’intesa, quella con il maestro austriaco, che continuerà altri 25 anni.
Terminare la carriera in tempo
La Freni decise spontaneamente quando terminare la propria carriera. Molti del mondo della spettacolo tentarono di tenerla dentro, per evitare di perdere un’artista del suo calibro. Come spesso accade per la star in qualunque ambito, è fondamentale battere il ferro finché è caldo, e poi ritirarsi ordinatamente quando le forze cominciano a scemare.
Esattamente così ha fatto Mirella Freni, che è uscita di scena a Washington nel 2005. Aveva iniziato ad aiutare dei giovani cantanti, e si era stufata della vita di scena.
Realismo così emiliano
Con quel realismo così emiliano, ammette di essersi presa una settimana per prendere la decisione dell’addio. Così come ammette la fatica dell’insegnamento, soprattutto per quanto riguarda l’insegnamento dell’italiano. Infatti i suoi studenti vengono da tutto il mondo, e non è sempre facile la trasmissione del proprio sapere.
Poi, c’è l’imbarazzo di sentire i grandissimi fan. Non sa bene cosa rispondere, non è una diva. Non accetta gli omaggi esasperati.
Sto usando il presente. Come Mirella Freni intendiamo un’artista che farà parte della storia della musica. Non se n’è andata che la persona fisica.