Il Napoli Teatro Festival Italia inaugura la sua dodicesima edizione.
Cartelloni ricchissimi per Napoli Teatro Festival
Per il terzo anno la prestigiosa direzione spetta a Ruggero Cappuccio, e la sede sarà ancora quella del Palazzo Reale. 12 sezioni di cartellone e 40 luoghi diversi, tra Salerno, Benevento, Caserta, Carditello, Baia, Amalfi, Pietrelcina e Mercogliano.
Tutti gli artisti
Organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, guidata da Alessandro Barbano, realizzato con il sostegno della Regione Campania. Un festival che mira a raccogliere maestranze artistiche molto diverse e variegate.
Robert Lepage (in prima italiana Kanata – Épisode I – La controverse , 28, 29 e 30 giugno al Politeama con gli attori del Théâtre du Soleil di Ariane Mnouchkine), Martin Zimmerman, Rimas Tuminas, Wael Ali, Wael Kadour, Daniel Pennac, Mohamed El Khatib, Issam Bou Khaled, Teatro de los Sentidos. Tra i protagonisti italiani: Roberto De Simone, Enzo Moscato (debutta sua ‘La Ronda degli ammoniti’ 9-10 giugno in sala Assoli), Claudio Santamaria, Alessio Boni, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Alessandro Gassmann e Maurizio De Giovanni (debutta un nuovo testo, ‘Il Silenzio grande’, 9-10 giugno al Trianon) Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, Andrée Ruth Shammah, Wanda Marasco, Leo Gullotta, Marco Baliani, Davide Iodice, Maria Paiato, Elena Bucci, Roberto Latini, Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini, Peppe Servillo. Nella sezione danza, oltre a Cristiana Morganti e Kenji Takagi, dalla scena contemporanea internazionale: Igor Urzelai e Moreno Solinas, Liz Aggiss, la coreografa scozzese Julie Cunningham, dalla Cina il giovane artista Tao Ye, la coreografa brasiliana Alice Rippol, Ali Charour, Luciano Rosso e Nicolás Poggi, Nidal Abdo dell’Atelier des artistes en exil, Alexandre Roccoli, Michalis Theophanous e il coreografo i Emiliano Pellisari. (Fonte: Ansa)
Tra Napoli e il mondo
La collaborazione con Milano è attiva anche quest’anno, con teatro dell’Elfo e teatro Franco Parenti, insiemea moltissime altre liaisons internazionali.
A dimostrazione del fatto che nella nostra penisola la cultura è una priorità, e in caso di mobilitazione seria, seria sarà anche la programmazione.