Paul Schrader, con il suo ultimo film Oh, Canada, in uscita il 16 gennaio, affronta i temi della mortalità e della ricerca della verità nell’autunno della vita. Basato sul romanzo Foregone di Russell Banks, il film si concentra sulla figura di Leonard Fife, un regista di documentari interpretato magistralmente da Richard Gere. Attraverso una narrazione intensa e struggente, Schrader costruisce un racconto che esplora i tormenti, i segreti e i rimpianti di un uomo prossimo alla fine dei suoi giorni.
Una Storia di Fughe e Tradimenti
Leonard Fife, noto documentarista, si trova a Montreal, in Canada, affetto da un cancro in fase terminale. Con la morte imminente, decide di concedere un’ultima intervista, una sorta di testamento spirituale. Durante questa confessione, condotta da un suo ex studente e documentarista Malcolm MacLeod (interpretato da Michael Imperioli), Leonard racconta episodi cruciali della sua vita, svelando le bugie e i tradimenti che hanno plasmato il suo percorso.
Tra i segreti rivelati c’è la sua fuga in Canada durante la guerra del Vietnam per evitare l’arruolamento, una decisione che ha definito la sua esistenza. La narrazione si snoda tra passato e presente, mostrando un giovane Leonard (Jacob Elordi) alle prese con scelte difficili e amori che lo hanno segnato nel profondo. Questo intreccio temporale, alternato tra sequenze in bianco e nero e a colori, crea un effetto di puzzle emotivo che mantiene viva l’attenzione dello spettatore.
La dinamica con Emma
Uma Thurman interpreta Emma, la moglie di Leonard, che assiste all’intervista e scopre, insieme al pubblico, aspetti inediti della vita del marito. I dettagli delle relazioni passate di Leonard, rivelati senza filtri, mettono a dura prova la loro relazione.
Emma alterna gelosia e protezione, cercando di interrompere il racconto con la scusa che Leonard è stanco o confuso dagli antidolorifici.
Ma Leonard insiste: questa è la sua occasione per liberarsi dal peso delle bugie e confrontarsi con la verità prima della morte.
Un Film Sulla Mortalità
Paul Schrader descrive Oh, Canada come un’opera che riflette sulle domande universali legate alla mortalità. “Arrivi al punto in cui ti chiedi quanti proiettili ti restano nella pistola”, ha detto il regista, spiegando come Leonard si trovi a fare i conti con una vita costruita su compromessi e omissioni.
La frase cult del film, “Quando non hai futuro ti resta solo il passato a cui pensare”, racchiude l’essenza della storia, sottolineando il ruolo che i ricordi e i rimpianti giocano nelle nostre vite.
Una colonna sonora fosforescente
Le struggenti musiche dei Phosphorescent accompagnano una narrazione che oscilla tra dolore e bellezza, trasformando il viaggio di Leonard in un’esperienza universale.
Con interpretazioni potenti, una regia magistrale e un racconto ricco di sfumature, Schrader regala un’opera che invita a riflettere sulla fragilità della vita e sull’importanza di confrontarsi con il proprio passato.
Dal 16 gennaio, Oh, Canada sarà nei cinema, distribuito da Be Water Film in collaborazione con Medusa Film.