Condanna per il loro significato sociologico: le luci soddisfano un desiderio di libertà individuale, contestano i ritmi imposti dalla natura e reclamano la notte per continuare a vivere la propria vita a pieno. Occasione invece per l’estrema forza dei giochi di luci e ombre nel creare nuove prospettive di fronte all’occhio umano.
Quest’ultimo è l’obiettivo di un’iniziativa che ha l’ambizione di contendere a Parigi il titolo di Ville Lumière. Nonostante l’atmosfera parigina rinforzi notevolmente tale appellativo, soprattutto in questo periodo natalizio, il progetto londinese mi affascina. Ho scoperto da poco il concorso The Illuminated River International Design Competition che vuole regalare alla città una soluzione luminosa per valorizzare il Tamigi con tutti i suoi ponti, parchi e monumenti.
Il concorso in realtà è già giunto al termine, hanno partecipato architetti da tutto il mondo, ma il progetto vincente non viene da molto lontano: è dello studio londinese “Lifschutz Davidson Sandiland” e dell’artista Leo Villarea. L’illuminazione che hanno progettato accende i ponti con pennellate di luce che ricordano quelle di grandi artisti del passato come Turner e Monet. Il fiume sarà la nuova tela sulla quale Londra rifletterà l’occasione di riscatto di numerose opere urbane.
Un’opportunità artistica più che una condanna
La notte non è più un confine delle attività umane come nel nostro intero passato, ma oggi offre opportunità di viverla a pieno, con la consapevolezza di essere liberi di ammirare degli spettacoli di luce che sarebbero impossibili con la condanna del giorno. Le metropoli contemporanee hanno conquistato anche questo confine aumentando la propria velocità e avviandosi sempre più verso un modello di città perennemente attiva, rendendo i ritmi sociali sempre più indipendenti da quelli naturali.
La perdita dei ritmi naturali può creare stress e frustrazioni, ma dall’altro lato può aprire nuove prospettive della nostra medesima realtà. Comunque non dimentichiamo che anche un progetto di illuminazione pubblica può riuscire ad agganciarsi al ritmo della natura con particolari attenzioni all’inquinamento e allo spreco energetico, per un’architettura urbana sostenibile. Con questa attenzione, anche la stimolazione del turismo notturno acquisirà un aspetto maggiormente accettabile a livello sociale e ambientale ed è proprio questa l’intenzione dei progettisti di questa nuova grande opera di illuminazione pubblica.
Non sarà rivoluzionaria come quella di Luigi XIV in Francia, ma sicuramente riuscirà a dare nuovo slancio e valore alla City e al suo continuo mutamento.