Quali azioni? Le iniziative culturali che si succedono e si consolidano nel tempo. Pensando a Milano una delle più attese è la prima della Scala.
Da qualche giorno si è aperta la stagione lirica della Scala di Milano, che ha portato sul palco la rappresentazione originale pucciniana della Madama Butterfly. Non posso nasconderlo, la popolarissima opera, oggetto di tanto scandalo e rimaneggiamenti obbligati dopo la prima rappresentazione, è uno dei libretti più trascinati e ricchi di pathos.
Una scelta comoda quindi? Assolutamente no. Una delle azioni più azzardate, in quanto il direttore musicale Riccardo Chailly, scegliendo la versione originale voluta da Puccini, che prevede una rappresentazione in due atti e non in tre, viene meno in contro alle esigenze del pubblico, ma permette all’opera di sostenere un ritmo più serrato drammatico e terribile, che produsse tanto scalpore nel 1904.
Una scelta che si riconduce ad un preciso progetto, cominciato proprio con la Turandot proposta in occasione dell’apertura di Expo 2015. Questa visione prevede di rappresentare in questa stagione non solo le grandi opere italiane, ma anche i nostri grandi personaggi, in quanto celebra il ritorno di Riccardo Muti con la Chicago Symphony.
Una delle azioni, quella del direttore musicale, che mette in luce la potenza artistica italiana
Ho sempre trovato affascinate come la lirica sia in grado di portare sul palco le più diverse forme artistiche, dall’architettura della scena, grandiosa e monumentale se pensiamo all’Aida, alla ligia perfezione del canto, con un’altrettanta attenzione alla mimica per quel che riguarda la recitazione. È quasi impossibile non suggestionarsi e, non per nulla, tantissime arie sono diventate parte della cultura anche di chi non è esattamente un appassionato.
La solidità di questo tipo di rappresentazioni a Milano, dimostra come il valore culturale di una città passi anche per le iniziative culturali ad essa associate.