In coda rispetto alle palestre e alle chiese, anche l’intrattenimento italiano inizia a fare capolino dalla cortina scura del lockdown. Riaprono quindi i teatri e i cinema dal 15 giugno, così dice il Decreto Rilancio del 16 maggio
Gioiscono gli artisti rimasti praticamente a piedi, a seguito della chiusura totale, escludendo chi si è reinventato con spettacoli e performance online.
Prima i cinema
Avevamo avuto dei segnali positivi già durante la premiazione dei David di Donatello 2020, avvenuta online a fine aprile. Il ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Franceschini si era espresso positivamente riguardo all’apertura delle sal ecinematografiche.
Sembra infatti che far rispettare le misure di distanziamento negli spazi aperti sia la soluzione migliore. Qualcuno ha anche ipotizzato il ritorno dei Drive-in, vestigia di un passato perduto.
Diremo quindi addio alle conquiste ambientali che abbiamo fatto in questo paio di mesi, soppiantando l’intrattenimento casalingo con il film visto dall’auto? Difficile fare previsioni, visto che si tratta solo di elencare le ipotesi percorribili, per ora.
E i teatri
Dal 15 giugno sarà ufficialmente la volta dei teatri. Non possiamo pronunciarci sull’innalzamento dei biglietti, né sulle misure di sicurezza in scena, ma sarà dura tornare alla normalità.
Sarà dura soprattutto perché una delle dimensioni più proprie del teatro è proprio l’affollamento del pubblico che come un blocco unico, e insieme variegato, si fa portatore della vox populi. Sarà anche un inferno per gli attori, che dovranno forse re-inventare tutta la propria professionalità adattandola alle distanze previste dalla legge.
Tutte speculazioni, tutta fantascienza. Dovremo come al solito vedere l’andamento della curva dei contagi per pronunciarci, in un modo o nell’altro.
Quello che posso dire con certezza è che spero che i nostri meravigliosi attori sappiano uscire da questa fase di stallo, regalandoci una soluzione fantasiosa e mimetica, nella più pura accezione teatrale.